Non possiamo non sapere cosa ascoltano i nostri figli

Sanremo: la "Rolls-Royce" di Achille Lauro non è (solo) un'auto ma una droga mortale. Un viaggio nel linguaggio del Trap dove anche "Tesla" non è un'auto e "Molly" non è una ragazza ->>

di Marco Brusati

"Rolls-Royce” è il nome gergale di una pastiglia rosa di forma rettangolare, acquistabile online; come rileva il test eseguito dalla DIB+ di Basilea, contiene circa 200 mg di MDMA, vale a dire tra le 3 e le 6 pastiglie di ecstasy,  quelle “regolarmente” disponibili fuori dai luoghi del divertimento adolescenziale e giovanile. 

Ricordate la discoteca di Corinaldo? I suoi sei morti, cinque adolescenti e una mamma, in attesa di Sfera Ebbasta? E lo scandalo per i testi di quel cantante? E la denuncia per istigazione all’uso di sostanze stupefacenti? E le migliaia di messaggi sui Social contro chi promuove lo sballo tra i giovanissimi? E gli psicologi, i sociologi e gli educatori in Tv a disquisire su chi mette certe cose in testa ai ragazzini? 

Trascorsi due mesi da quella tragedia, al Festival di San Remo arriva Achille Lauro, un artista Trap che con Sfera Ebbasta condivide la promozione di condotte distruttive ed antisociali tra i ragazzini-sempre-più-bambini, che se li portano 24 ore al giorno nei loro smartphone, per strada, a casa, a scuola e anche negli oratori, lontano da ogni presenza minimamente educante.

Anzitutto occorre evidenziare che “Rolls-Royce”, oltre alla marca di lussuose auto, è il nome gergale di una pastiglia rosa di forma rettangolare, acquistabile online; come rileva il test eseguito dalla DIB+ di Basilea, il prodotto contiene circa 200 mg di MDMA, vale a dire tra le 3 e le 6 pastiglie di Ecstasy (cfr. insostanza.it), quelle “regolarmente” disponibili fuori dai luoghi del divertimento adolescenziale e giovanile. Non c’è dunque da stupirsi, ma da piangere, se a Cornwy, in Galles, un ragazzo di 16 anni sia morto dopo avere assunto una “Rolls Royce” nel rave party di Halloween.

In secondo luogo c'è da dire che sarebbe grave se la dirigenza del Festival non sapesse di questa ambivalenza, ma sarebbe gravissimo se si scoprisse che nessuno si è preso la briga di ascoltare la produzione di Achille Lauro disponibile sul web: lì c’è tutto, il suo mondo ed il suo messaggio sibilato nelle orecchie ed esibito agli occhi di ragazzini-sempre-più-bambini, i suoi più fedeli seguaci.

Solo per fare qualche esempio si sarebbe scoperto che nel brano “Ulalala” Achille Lauro canta: “‘sta weeda [marjuana] è talmente arancione che sembra una pesca” [alcune varietà di marjuana hanno questa colorazione]; “in tasca ho cento conchiglie ma non vado a pesca; questa bustina col cuore di una caramella” [la MDMA venduta come pillole a forma di caramella, con varie forme e colori simili a conchiglie]; “segui ‘ste strisce e lo portano all’oro sul podio” [la cocaina porta soldi e fa andare veloce]; “tira le palline bianche ma imbuca le mazze” [paragona un suo amico pusher ad un giocatore di golf, che gioca con palline bianche ovvero bustine di cocaina; mazze è un chiaro riferimento alle mazzette di banconote, che prende nel momento in cui vende la droga].

Inoltre, se si dirige il Festival, è necessario, se non obbligatorio, sapere che nel linguaggio del Trap ogni droga ha un suo nome: come la pastiglia Rolls-Royce, anche Tesla è una pastiglia di droga, arancione e triangolare, con un contenuto di MDMA tra i 230 e i 250 mg, pari a 5-8 pastiglie di ecstasy; alcuni mesi fa la pastiglia Tesla ha fatto un morto, Morgan-Baines, 19enne di Bristol. E, guarda caso (!), esiste anche una canzone intitolata "Tesla" interpretata da Capo Plaza, Sfera Ebbasta e DrefGold, che giocano sull’ambivalenza, visto che non è una  macchina, ma la droga che “entra dentro la mia testa”, oppure che fa dire “guarda come volo adesso” e  “ho in tasca una cosa che non è concessa”.

Allo stesso modo, Molly non identifica una ragazza, ma la Purple Drank, ovvero una bevanda psicoattiva che si ottiene mescolando lo sciroppo per la tosse contenente codeina con una bibita gassata, come ormai sa la stragrande maggioranza dei ragazzini delle medie, grazie anche alle spiegazioni dei loro idoli Trap.

Del resto, Achille Lauro ci ricorda che lui scrive canzoni “solo ed esclusivamente sotto l'effetto di stupefacenti" e che, pur sapendo che " i ragazzi ci vedono come un esempio e sicuramente noi come artisti abbiamo delle responsabilità", tuttavia "non possiamo diventare capri espiatori". Insomma, anche a titolo personale si poteva intuire il portato della canzone presentata, anche perché, detta brutalmente, il Trap senza droga non esisterebbe. E non si può non sapere.

FONTE: www.marcobrusati.com