C’è un gioco, se vogliamo chiamarlo in questa maniera, che sta spopolando tra i giovani. Si chiama: Charlie Charlie Challenge, sembra provenire da una antica tradizione messicana. In pratica è una seduta spiritica semplificata, in quanto per evocare un demone si utilizza solo un foglio di carta e due matite.
Come tutte le mode del momento anche questa ha richiamato molti giovani a scherzarci su. Così, i ragazzi si ritrovano ad evocare spiriti demoniaci nelle abitazioni, nelle scuole o in altri luoghi dove si dilettano a provare questa “ebbrezza” senza minimamente immaginare che cosa scatenano.
Si potrebbe chiamare “incoscienza giovanile” ma preferisco chiamarla “stupidità” e “ignoranza” in quanto tutti coloro che si dilettano in questa pratica nemmeno comprendono che cosa potrebbe accadergli.
Il demonio, per chi ancora non lo ha compreso, è un angelo decaduto tra i più intelligenti. Non a caso Lucifero, che vuol dire “Portatore di Luce”, era una specie di braccio destro di Dio: intelligente e bellissimo. Quando finì nell’inferno avvenne la sua metamorfosi: la sua luce si trasformò in tenebre e la sua bellezza scomparve e divenne orribilmente brutto ma la sua intelligenza nessuno gliela tolse e questa intelligenza la usa perennemente per acchiappare tante anime da portare con sé all’inferno.
Ebbene, il giochino Charlie ha questo scopo: rendere schiave le anime attraverso l’evocazione dei demoni.
Cosa succede a coloro che fanno questo gioco? Tante sgradevoli sorprese che nell’arco del tempo peggioreranno. Quando la matita si muove, chi la fa muovere è sempre un demone che sta prendendo per i “fondelli” rispondendo a delle stupide domande. Poi, il demone, siccome è stato chiamato rimarrà nell’abitazione producendo una serie di disturbi tali da dover ricorrere all’esorcista.
E qui c’è un altro problema: di esorcisti ve ne sono davvero pochi e questi pochi non hanno neanche molto tempo. A questo punto occorre avvisare i ragazzi del pericolo che corrono in modo tale da non dover dire un giorno: Non lo sapevo.
Padre Francois Dermine, (Presidente del GRIS - Gruppo Ricerca e Informazione Socioreligiosa) che per tanti anni ha avuto il mandato di esorcista, racconta: “Conosco una signora che dopo aver fatto spiritismo ha iniziato a sentire voci che le dicevano di uccidere, di uccidersi e tante altre cose negative che le facevano scoppiare la testa. Ha iniziato una serie di esorcismi ma non è stato facile liberarla, ci sono voluti anni di sofferenza e insonnia”.
Il demonio non scherza e occorre riflettere sui tanti casi di raptus improvvisi, dove si uccide o ci si suicida, senza alcun apparente motivo. Il motivo, cari lettori, potrebbe essere proprio quello di aver scherzato troppo con il fuoco… dell’inferno.
fonte: www.annalisacolzi.it