di Don Marcello Stanzione
Il Cristianesimo, fin dal suo inizio, ha sempre dovuto lottare contro le dottrine spiritiche. L’evocazione dei morti, filtro dello Spiritismo, è oggi molto praticata dalla media ed alta borghesia alla ricerca di forti emozioni quali possono dare l’apparizione od anche solo la voce “di spiriti disincarnati”, evocati da medium in trance.
In Italia le sedute spiritiche (da quelle serie a quelle fatte per gioco dagli studenti) sono molto diffuse e certamente lo Spiritismo ha un largo seguito. Questo è provato anche dal fatto che si pubblicano molte opere in materia contenenti rivelazioni che provengono dall’aldilà registrate in cassette. Soprattutto sono molto diffuse le opere di Allan Kardec (1804-1869) che è stato il teorico dello Spiritismo; in particolare “Il Libro degli spiriti” è l’opera che contiene l’insegnamento dato dagli stessi spiriti per rivelare agli uomini i principi della dottrina spiritica e della vita dopo la morte, nonché una tabella per comunicare con essi.
Evocare i morti per chiedere loro consigli, informazioni, profezie, oppure per placare la loro ira, è una usanza vecchia quanto il mondo. Nella Bibbia, ad esempio, vediamo il re Saul (1 Sam. 28) cercare di comunicare con lo spirito di Samuele servendosi di una indovina. In Mesopotamia, invece, si cercava di entrare in contatto con i morti nel momento in cui si pensava tornassero a visitare la loro vecchia casa. Il culto delle anime degli antenati con offerte e cibi per onorarli ed ottenerne l’aiuto, era praticato in Cina ed India, come anche dai Greci e dai Romani.
L’episodio che segnò la data di inizio dello Spiritismo moderno e degli studi sistematici in campo parapsicologico avvenne nel 1848. i fatti si svolsero negli Stati Uniti, nella cittadina di Hydesville nello Stato di New York. I coniugi Fox con le loro due figlie adolescenti Kate e Margaret presero alloggio in una casa che da alcuni anni era disabitata, perché ogni notte dalle sue pareti provenivano colpi fragorosi ed inspiegabili. L’arrivo della famiglia Fox diede nuovo vigore allo strano fenomeno e ben presto ai colpi contro le pareti si aggiunsero urla, rantoli ed il rumore come di un corpo trascinato in basso, verso la cantina, lungo le scale. Per nulla spaventate, le due sorelle Fox si rivolsero allora direttamente all’entità, invitandola a colloquiare con loro attraverso un ben preciso codice di colpi, quello che ancora oggi è in uso per il “tavolino” a tre gambe. Lo spirito picchiatore rispose e disse di essere lo spirito di un venditore ambulante che, anni prima, aveva chiesto ed ottenuto ospitalità in quella casa dove a quel tempo abitava un certo Bell, e di essere stato da lui ucciso a scopo di rapina e sepolto in cantina. Indicò anche il punto dove, a suo dire, si sarebbe potuto trovare il suo corpo. Furono subito eseguiti degli scavi per controllare la veridicità delle affermazioni dell’entità ed in effetti furono trovati capelli ed ossa umane. La conferma definitiva si sarebbe avuta però più di cinquant’anni dopo: nel 1904, in quella stessa cantina infatti, franò un muro, che mise in evidenza una doppia parete entro la quale furono trovate altre ossa ed una cassetta da venditore ambulante. Probabilmente il Bell aveva in un primo momento sepolto l’uomo sotto terra, poi per maggiore sicurezza aveva sistemato il corpo e la cassetta nella doppia parete appositamente costruita. Il fatto suscitò un enorme scalpore: se ne occuparono tutti i giornali ed anche la politica. Attraverso un contatto occulto si era arrivati a scoprire un omicidio, rimasto fino ad allora ignorato: una conferma importante, che dava veridicità a tutta la vicenda.
Dopo i fatti avvenuti in casa Fox, lo Spiritismo si diffuse moltissimo. Sei anni più tardi, negli Stati Uniti si contavano già diecimila medium, tre milioni di seguaci ed una ventina di riviste specializzate. Il termine “Medium” deriva dal latino ed indica appunto il mezzo attraverso il quale, in base all’ipotesi spiritistica, l’entità dei trapassati possono comunicare con i viventi. Se medium è colui o colei attraverso cui avvengono i fenomeni, medianità è la facoltà che lo fa essere tale. Il medium opera per lo più in trance, o comunque in uno stato alterato di coscienza. La trance è sostanzialmente analoga al sonnambulismo ed al sonno ipnotico, ed è in genere autoindotta dal medium mediante tecniche di concentrazione. Il medium in trance non avverte niente di quanto avviene intorno a lui e, attraverso di lui, quando egli si trova in questo stato, gli spiriti dei trapassati, sempre secondo l’ipotesi spiritica, si servono del suo corpo per comunicare con i viventi. La trance può essere “grande”, con perdita totale di coscienza, o “piccola”, con uno stato di coscienza alterata: le manifestazioni sono però sostanzialmente le stesse in entrambi i casi. Sebbene si studi la medianità da oltre un secolo, ignoriamo ancora che cosa essa sia, così come ignoriamo che cosa sia realmente la trance.
Lo Spiritismo si diffuse come una nuova religione in antitesi al Cristianesimo. Nel 1857 avviene la pubblicazione del trattato di base dello Spiritismo da parte di Lèon-Hippoyte Rivail, un lionese di cinquantatre anni, con lo pseudonimo di Allan Kardec, che sarebbe il suo vero nome – egli affermava – in una precedente esistenza fra i druidi. Il titolo preciso del trattato è questo: “Il libro della dottrina spiritica sull’immortalità dell’anima, la natura degli spiriti ed i loro rapporti con gli uomini, le leggi morali, la vita presente, la vita futura e l’avvenire dell’umanità, secondo l’insegnamento dato dagli spiriti superiori con l’aiuto di diversi medium, raccolti ed ordinati da Allan Kardec”.
Che cos’è lo Spiritismo? “E’ – afferma Allan Kardec – la dottrina fondata sull’esistenza, le manifestazioni e l’insegnamento degli spiriti”. Secondo questa dottrina, uno spirito è il principio spirituale imperituro dell’uomo, la sua anima, che però è come rinchiusa nel corpo per mezzo di un corpo astrale o “perispirito”. Il perispirito è un corpo sottile formato da un insieme di vibrazioni: un fluido vitale che manifesta la grande energia cosmica. Il perispirito, essendo una specie di doppione del nostro corpo fisico, ne porta tutte le tracce, come ad esempio i malanni od il benessere. Per gli spiritisti, quindi, il perispirito sarebbe il miglior intermediario fra il mondo materiale (il corpo fisico) ed il mondo spirituale (l’anima). Al momento della morte il corpo fisico si corrompe e scompare. L’anima se ne libera e continua la propria esistenza personale, avvolta dal corpo etereo o perispirito.
Per la dottrina spiritistica uno spirito è un essere umano liberato dal suo corpo fisico che però conserva tutti i legami e tutti gli affetti della sua vita passata, anzi secondo tale dottrina, uno spirito desidera entrare in comunicazione con noi che restiamo su questa terra per farci del bene. La reincarnazione è quindi un concetto fondamentale per lo Spiritismo, che si oppone completamente al Cattolicesimo, per il quale ogni anima è creata individualmente da Dio per un destino unico ed eterno e non si reincarna in altri corpi dopo la morte. Per lo Spiritismo tutti gli spiriti sono stati creati uguali, attraverso le prove che Dio impone loro, acquistano progressivamente varie conoscenze. Gli angeli rappresentano il punto finale di questa evoluzione. L’uomo, quindi, non è che un angelo in formazione. Secondo Allan Kardec, alla morte dell’anima diventa spirito errante, in seguito entra nel mondo degli spiriti, dove incontra quelli che ha conosciuto sulla terra, infine va ad abitare le diverse sfere dell’universo. In ognuna di queste tappe è sempre possibile evocare gli spiriti, si tratti di Napoleone o di Padre Pio o di un fratello. Tuttavia – avverte Kardec – bisogna fare attenzione al fatto che a volte gli spiriti inferiori prendono il posto di coloro che invochiamo, perciò si può facilmente rimanere ingannati.
Secondo la dottrina spiritica, per comunicare con gli spiriti ci vuole un medium che faccia da intermediario.
Consideriamo ora brevemente alcune tecniche per comunicare con gli spiriti. La tipologia è il linguaggio della comunicazione con lo spirito che batte i colpi (raps). Vi è poi la tavoletta oui-ja: un quadrante con le lettere dell’alfabeto sulla quale si pone un ago mobile che si ritiene registri il messaggio dello spirito interrogato. Ancora più diffuso è il bicchiere parlante, dove invece dell’ago si usa un bicchiere rovesciato su una superficie liscia ed i partecipanti mettono l’indice sul bicchiere, il quale si sposta verso le lettere dell’alfabeto in risposta alle domande fatte. Vi è poi il tavolo ruotante, con cui si identifica un “sì” con un colpo, e un “no” con due colpi. Talvolta il tavolo si muove o dondola. Spesso infine, si utilizza la scrittura automatica, dove, invece del tavolino o del bicchiere, è la mano del medium che con una matita scrive il messaggio degli spiriti.
Che dire dello Spiritismo dal punto di vista cattolico? E’ opportuno distinguere due aspetti: i fatti dello Spiritismo con fenomeni ad esso collegati e la dottrina che vuole spiegarli.
La fede cattolica ci dice che la Rivelazione ha trovato in Cristo il suo compimento definitivo. Dopo Cristo non è più possibile una nuova rivelazione pubblica ed i contenuti di qualsiasi legittima rivelazione privata successiva, devono essere giudicati dalla rivelazione pubblica e non possono superare il suo ambito.
Nello Spiritismo, invece, le rivelazioni vengono considerate come una realtà qualitativamente omogenea con quella della rivelazione cristiana, se non addirittura superiore. Inoltre, la rivelazione cristiana è gratuita per sua natura, cioè essa sfugge a qualsiasi tecnica mediante la quale l’uomo si possa appropriare dei suoi contenuti una volta giunto a padroneggiare determinate leggi. Le manifestazioni spiritistiche rientrano nello scientificamente sperimentabile. La rivelazione cristiana è fondamentalmente legata ad un fatto sacramentale: la successione apostolica ed il magistero della Santa Chiesa, cioè ad una istituzione umano-divina, sottratte all’arbitrio dell’uomo. Al contrario, la dottrina spiritistica ha un carattere antiecclesiastico più o meno accentuato.
La Sacra Scrittura proibisce il tentativo di consultare i morti come un atto di infedeltà a Dio. Due brani del Levitico sono perentori: “Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini, non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro” (Lv 19, 31); “Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini per darsi alle superstizioni dietro a loro, io volgerò la faccia contro quella persona e lo eliminerò dal suo popolo” (Lv 20, 6). Il Libro del Deuteronomio afferma: “Non si trovi in mezzo a te chi immoli, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio e la sua figlia, né chi eserciti la divinazione o il sortilegio o l’augurio o la magia; né ti faccia incantesimi, né ti consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti perché chiunque fa queste cose è abominio al Signore” (Deut 18, 10-12).
Isaia contro coloro che consigliano di interrogare gli spiriti e gli indovini afferma: “Attenetevi alla rivelazione” (Is 8, 19). Il Libro delle Cronache ci dice che il re Saul morì a causa della sua infedeltà al Signore perché non si era fidato della Sua parola e perché aveva consultato ad Endor una negromante (I Cron 10,13-14).
Il magistero della Chiesa Cattolica proprio per essere fedele alla Parola di Dio ha sempre condannato tutti i tentativi di mettersi in comunicazione con le anime dell’aldilà che non siano quelli della preghiera. Riguardo allo Spiritismo, così si espresse il Santo Uffizio il 24 aprile 1917: “Si chiede: se sia lecito, con l’intervento di un cosiddetto medium, o senza alcun medium, servendosi o no dell’ipnotismo, assistere a qualsiasi comunicazione o manifestazione spiritistica, anche a quelle che presentano apparenze di onestà, di pietà, sia interrogando le anime o gli spiriti, sia ascoltando le risposte, sia semplicemente guardando magari con la riserva tacita o espressa di non aver nulla a che fare con gli spiriti maligni. La risposta è negativamente in ogni caso”.
Lo Spiritismo è condannato dalla Chiesa per l’atteggiamento contrario alla mentalità di fede in Dio, oltre che per il pericolo di interventi demoniaci.
Dei fatti dello Spiritismo vengono date tre diverse interpretazioni. La prima è quella della frode, che riduce tutto ad inganno ed a manipolazione. Vi è poi la teoria naturalistica, che interpreta i fenomeni come causati da forze naturali non ancora conosciute alla scienza. La parapsicologia cerca appunto di indagare su tali forze naturali ignote. La terza interpretazione infine propone l’ipotesi dell’intervento di esseri intelligenti che possono essere angeli, diavoli od anime di defunti.
In genere, riguardo allo Spiritismo, per lo più abbiamo delle interpretazioni combinate. Il magistero della Chiesa Cattolica si astiene dal giudicare la natura dei fatti paranormali che accadono nel contesto delle sedute e con le anime dei defunti o con gli spiriti dell’aldilà. E’ impossibile che si tratti delle anime dei defunti, perché questo è da escludere completamente a livello teologico.
Tali anime infatti si trovano nella condizione di dannazione, di purificazione o di beatitudine. Rimangono perciò esclusivamente i puri spiriti cattivi o buoni. Escludiamo l’intervento degli angeli buoni nelle sedute spiritiche, perché essi si muovono sempre in perfetta consonanza con la volontà di Dio. I messaggi, al contrario, risultano quasi sempre opposti alla volontà di Dio ed alla morale cattolica. Nelle sedute, inoltre, a lungo andare si cerca di istigare le persone presenti ad azioni malvagie, e non è difficile immaginare la terribile forza malefica che può suggerire un consiglio cattivo che si presuppone invece venuto da spiriti amici e protettori.
A questo proposito, è storicamente accertato che numerose azioni immorali come furti, vendette, adulteri, sono state incoraggiate da presunti spiriti consiglieri. Inoltre, l’atmosfera dello Spiritismo si è rivelata alquanto insalubre, perché ha sviluppato tendenze morbose e prodotto parecchi individui squilibrati ed esaltati.
Siccome l’albero si riconosce dai frutti, è impossibile che tutto ciò sia opera degli spiriti buoni. Vi è quindi la certezza di una certa influenza diabolica, cioè che i demoni si nascondano dietro queste apparizioni di anime defunte. La Chiesa non esclude completamente questa causa demonologica delle sedute spiritiche, però avverte chiaramente che l’influsso diabolico diretto è estremamente raro, non è certamente la norma.
La saggezza della Chiesa Cattolica ritiene che quando vi siano indizi, sia pur deboli, per una possibile spiegazione naturale, non si può prudentemente affermare l’intervento di forze superiori. Quello che non sembra possibile alla luce della teologia cattolica è che Dio permetta che questi fenomeni preternaturali siano così frequenti e di ordinaria amministrazione in base ai capricci degli uomini, perché ciò significherebbe sovvertire l’ordine della natura, e non sembra conciliabile né con la costanza delle leggi che reggono la natura, né con i piani della Sapienza divina.
La spiegazione naturale nella quasi totalità dei fenomeni paranormali e spiritici sembrerebbe in conclusione essere quella più accreditata e giustificata, infatti i fenomeni dello Spiritismo sono troppo legati a determinate condizioni, quali ad esempio un tavolino leggero o particolare, mancanza di luce o quasi, atteggiamento obbligato delle mani dei partecipanti, ecc. Inoltre i fenomeni si rivelano strettamente collegati alle forze fisiche e psichiche dei medium e dei loro cooperatori e le stesse manifestazioni intellettuali si mostrano proporzionate e legate alla personalità del sensitivo e dei partecipanti.
I primi cristiani, come testimoniano le iscrizioni delle catacombe, si sono rivolti con fiducia a coloro che erano “morti in Cristo” per pregare Dio con loro. I Cattolici non si rivolgono direttamente ai morti per ottenere da loro luce, aiuto e consiglio, come fanno gli spiritisti, ma all’unico Dio Signore e Padrone di tutte le cose.
I defunti, in quanto messaggeri di Dio, possono intervenire eccezionalmente nella nostra vita, ma mai per soddisfare la nostra curiosità, come quando si evocano gli spiriti nelle sedute, e mai perché obbligati da bicchieri parlanti o tavoli ruotanti. Noi Cattolici, attraverso la preghiera, possiamo parlare ai nostri defunti ed essi ci ascoltano.
Con le nostre preghiere possiamo aiutarli se si trovano ancora nella dimensione di purificazione. Tutti noi cristiani, sia vivi che morti, apparteniamo infatti al corpo mistico di Cristo, dove ogni membro è al servizio dell’altro. I nostri defunti non sono assolutamente spiriti erranti alla ricerca di un medium per farsi intendere; essi sono intercessori presso Dio, cioè sono pronti a darci il loro aiuto efficace, reale, se nella preghiera lo chiediamo.
Santa Teresa del Bambin Gesù promise: “Passerò la vita in cielo a fare del bene sulla terra”. Se i nostri defunti sono in comunione con Dio, non possono non volerci beneficare di questo amore divino.
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