La giusta educazione sessuale garantisce una personalità equilibrata

Altro che teoria Gender ...



di Raffaele Cavaliere
Psicologo e Psicoterapeuta

Siamo nella “Fine dei Tempi”, nell’Apocalisse meglio in Armageddon nel “combattimento finale”. Ogni struttura umana sembra essere andata in crisi, i valori etico-morali sembrano essere caduti nell’oblio e la vita pubblica sembra essere solo un teatrino di corruzione di ogni genere.

Le “Forze Occulte” meglio conosciute come “poteri forti” che governano il mondo e non perdono occasione per introdurre leggi contro natura, a discapito dell’individuo, della sua dignità e della sua libertà.

In Italia la “sovranità monetaria” e la “sovranità del popolo”, garantiti dalla Costituzione, sono state sacrificate per essere schiavi della “Troika” (BCE- Banca centrale europea, FMI- Fondo monetario internazionale, Commissione UE), questi tre organismi internazionali sono “istituzioni private” meglio non votate dal popolo. Ogni giorno i vari Governi riducono le garanzie ai cittadini, creando sempre più disagi, disorientamento, mancanza di futuro, povertà e disperazione. Ora la Commissione Europea in persona del tedesco Schultz, ha anche sottoscritto il Trattato di Commercio Internazionale (TTIP- Transatlantic Trade and Investment Partners) esclusivamente a favore delle multinazionali scavalcando completamente la sovranità delle nazioni europee e delle loro legislazioni a tutela dei consumatori, dell’ambiente e della salute. 

In questo scenario decadente di “fine impero”, in cui il male agisce quasi incontrastatamente, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità, (WHO – World Health Organization), parte del NWO/NOM (Nuovo Ordine Mondiale), più precisamente l’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA ha emanata una direttiva sull’educazione sessuale nelle scuole che può portare all’aumento delle violenze sessuali: molestie, abusi e stupri ecc. e della pedofilia, e che meglio li legittima. 

Il Governo Renzi, il 13.7.15 ha approvato il DL nr. 107 sulla “ Buona Scuola”, pubblicato sulla GU nr. 162 del 15.7.15 con entrata in vigore del 16.7.15 e a proposito leggiamo in un articolo apparso su Tempo.it l’intervista a Massimo Gandolfini, portavoce del comitato Difendiamo i nostri figli, che per il 20 giugno c.a. aveva organizzato la manifestazione di Roma in piazza San Giovanni, alla quale avevano partecipato più di un milione di persone, egli esprimeva le sue preoccupazioni sulla bozza di legge da approvare nelle Camere, purtroppo diventata legge! 

Riprendiamo dall’intervista la parte che ci interessa: “L’articolo 16 è pericoloso? Sì. È poco chiaro? A prima vista certamente. Va letto in ogni sua parte, compresi il decreto e la legge a cui fa riferimento. L’articolo 16 fa riferimento o no all’educazione e orientamento di genere? Leggiamolo: «Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all’articolo 5-bis comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013».

Intanto diciamo che qualche parola è cambiata rispetto a come era stato scritto la prima volta. Ora si parla di «educazione alla parità tra i sessi», prima di «parità fra i generi». Ma non accontentiamoci di qualche parola. L’articolo così com’è scritto è poco comprensibile. Rimanda ad altre cose, il decreto 93/2013 e la legge 119/2013. Leggiamoli. Tra le tematiche indicate dall’articolo 5 si fa riferimento al “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”. A pagina 18, al punto 5.2 c’è scritto: «Obiettivo prioritario deve essere quello di educare alla parità e al rispetto delle differenze, in particolare per superare gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, la rappresentazione e il significato dell’essere donne e uomini, ragazze e ragazzi, bambine e bambini nel rispetto dell’identità di genere, culturale, religiosa, dell’orientamento sessuale, delle opinioni e dello status economico e sociale, sia attraverso la formazione del personale della scuola e dei docenti sia mediante l’inserimento di un approccio di genere nella pratica educativa e didattica». Ecco, leggendo bene le cose, si capisce perché considero l’articolo 16 pericoloso. ”L’origine del “male”, ovvero la direttiva Oms: Cerchiamo di comprendere bene in cosa consiste questo genere di educazione sessuale? 

In un articolo di Giulia Boffa, pubblicato nel sito http://www.orizzontescuola.it/news/loms-prescrive-educazione-alla-sessua…, leggiamo che:“L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato una guida all’educazione sessuale per i bambini da 0 a 16 anni. La guida Standard di Educazione Sessuale in Europa è una guida per i governi, sviluppata dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in collaborazione con l’agenzia governativa tedesca per l’Educazione Sanitaria. Ma non tutti hanno accolto la notizia favorevolmente. Il documento, che consta di 85 pagine, è stato diffuso presso i ministeri dell’Istruzione e della Salute d’Europa e contiene consigli su cosa trasmettere riguardo all’educazione sessuale secondo le fasce d’età, fino appunto ai 16 anni. 

Da 0 a 4 anni, l’OMS prescrive l’apprendimento del “godimento e piacere quando giochiamo con il nostro corpo: la masturbazione della prima infanzia”.

Da 0 a 4 anni è l’ età ideale per “la scoperta del corpo e dei genitali”.

A 4 anni, l’OMS afferma che i bambini sono in grado di “esprimere i bisogni, i desideri e i limiti, ad esempio nel gioco del dottore”. Secondo l’organizzazione, infatti, “gli educatori dovranno trasmettere informazioni su masturbazione infantile precoce e scoperta del corpo e dei genitali” ai bambini, “mettendoli in grado di esprimere i propri bisogni e desideri, ad esempio nel ‘gioco del dottore'”.

Dopo di che, fino ai sei anni, i piccoli dovranno essere istruiti “sull’amore e sulle relazioni con persone dello stesso sesso”, affrontando “argomenti inerenti la sessualità con competenza comunicativa”.

Da 4 a 6 anni è l’età ideale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per “parlare di questioni sessuali”, esplorare “le relazioni omosessuali” e “consolidare l’identità di genere”.

Tra i 6 e i 9 anni, gli esperti dell’OMS affermano che sono pronti a conoscere e difendere i “diritti sessuali di bambini e bambine”. Si arriverà pertanto a parlare di vera e propria educazione sessuale: i maestri delle elementari dovranno infatti tenere lezioni su “cambiamenti del corpo, mestruazioni ed eiaculazione”, offrendo loro nozioni sull’utilizzo dei “diversi metodi contraccettivi”.

In tal modo, una volta compiuti i 9 anni, fino ai 12, potranno essere informati sui “rischi e conseguenze delle esperienze sessuali non protette”, ovvero le malattie sessualmente trasmissibili e le gravidanze indesiderate”.

La guida afferma: “l’impatto della maternità e della gravidanza tra gli adolescenti (cioè la crescita dei figli, la pianificazione familiare, i progetti di studio o di vita, la contraccezione , il processo decisionale e la cura nel caso di gravidanze indesiderate”.

Dai 12 ai 15 anni, infatti, i docenti avranno il compito di insegnare agli adolescenti la “pianificazione familiare”, mettendoli in condizione di comprendere l'”impatto della maternità in giovane età”, rendendoli consapevoli inoltre della possibilità dell’aborto.

Per l’Oms, inoltre, nella fascia puberale, i giovani dovranno essere informati riguardo la possibilità di avere figli anche in relazioni omosessuali, e dovranno imparare a conoscere il concetto di prostituzione e pornografia, svincolando i ragazzi dalla “influenza della religione sulle decisioni riguardanti la sessualità”.

”Dalla sintesi del documento delle 85 pagine della direttiva dell’OMS si comprende facilmente come distruggere sistematicamente l’identità di genere e deviare intere generazioni verso uno stile di vita sessuale che tuttora è indicativo anche nel DSM V (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) di deviazioni e perversioni sessuali.

La crescita della persona, in termini psicologici, è accompagnata dall’apprendimento della gestione della pulsione sessuale. Aspetti psicologici: Durante tutto l’arco della vita l’uomo si evolve. Il neonato si trova in una condizione di stato indifferenziato e dipendente da tutti, mentre l’adulto, grazie alla complessità delle sue esperienza, mostra una ricchezza esperienziale non indifferente che gli consente di muoversi in libertà ed autonomamente.

I quattro cicli della vita: la formazione dell’Io; del Tu, cioè la scoperta dell’altro diverso da sé; del Noi, la consapevolezza della vita in coppia, essere una nuova famiglia e essere produttivi nella comunità d’appartenenza e infine raggiungere il senso dell’Unità con prevalente intenzione di esplorare la trascendenza.

Tutte queste fasi evolutive sono accompagnate dallo sviluppo sessuale. La dualità di maschio e di femmina si supera integrando per l’uomo la parte femminile (anima) e per la donna la parte maschile (animus). La persona equilibrata ha ben sviluppate entrambe le parti e per fare ciò è necessario conoscere profondamente l’altro genere.

Diversamente da come vuol far credere il documento OMS che in pratica invita all’autoerotismo, all’omosessualità e alla promiscuità. Sappiamo che le società vengono gestite attraverso la repressione sessuale o l’eccesso di libertà sessuale, entrambi impediscono lo sviluppo della consapevolezza della persona e del suo essere membro attivo di una comunità.

Arrivare all’autocontrollo della pulsione sessuale è obbligatorio in ogni percorso iniziatico, perché non sono gli istinti a dominare il comportamento ma la volontà di saper vivere coscientemente emozioni, sensazioni e sentimenti.

Il dominio dei sensi, il controllo della mente e delle emozioni consentono il distacco necessario per sviluppare l’Armonia. Il passaggio dall’Io al Tu, avviene proprio con la scoperta del partner dell’ altro sesso; è lei o lui ad ampliare gli orizzonti perché consente di condividere un altro modo di esprimere le emozioni, le sensazioni, i sentimenti, nonché la modalità di gestione delle cose della vita comune/quotidiana.

Quando poi si crea la vera unione tra maschio e femmina e si generare un figlio, che consente di vivere come genitore l’esperienza più profonda del Noi, indispensabile per poter arrivare allo stato evolutivo più alto dell’Unità, la persona apprende come gestire le responsabilità per gli altri.

L’individuo non vive solo ma in una comunità più o meno grande. Confrontarsi con le componenti egoiche è più semplice in coppia, in famiglia o nella collettività quando si ha la consapevolezza delle proprie azioni. Essere genitore significa apprendere il “sacrificio”, superare l’Ego per potersi donare a qualcosa di più grande. Servire l’altro e gli altri, nella piena consapevolezza di sperimentare così l’amore reciproco/universale, avviarsi verso il senso dell’Unità e far comprendere e sperimentare cosa possa significare il concetto d’Armonia. 

Per la formazione della personalità è molto importante l’identità di genere che generalmente si costituisce nell’individuo con il “complesso di Edipo” nei maschi e nelle femmine con il “complesso di Elettra”. Il bambino si identifica con il genitore dello stesso sesso per iniziare l’esplorazione del mondo secondo il suo genere imitando il genitore e mettendosi in competizione con lui o lei nel conquistare l’amore del genitore del sesso opposto.

Avendo un punto di partenza, un riferimento concreto, la sua identità gli consente di confrontarsi con il mondo che è diverso da lui. L’unità nella diversità, l’accettazione del diverso da se, il rispetto per i modi di essere differenti degli altri possono essere sviluppati con maggiore facilità quando c’è una propria consapevolezza di chi si è e cosa si vuole essere in questo mondo. 

L’individuo raggiunge una personalità equilibrata quando sia il maschile che il femminile possono esprimersi adeguatamente nei vari settori esistenziali. L’uomo apprende la gestione della sua parte femminile attraverso l’esplorazione del mondo della donna che generalmente avviene dal conoscere/comprendere il comportamento della madre, sorelle e poi della partner donna e ovviamente le donne sviluppano il loro maschile frequentando uomini: padre, fratelli compagno maschio.

Sviluppare adeguatamente l’animus e l’anima, direbbe il buon C.G. Jung, è indispensabile per vivere bene, essere in equilibrio per poter esprimere le proprie potenzialità. 

L’ideologia gender: Attualmente la nostra società prova ad imporre il “Pensiero Unico” in tutti i settori della vita: in politica, nell’economia globalizzata, nella cultura consumistica e nelle relazioni umane attraverso l’imposizione dei concetti GENDER e dell’omofobia, cioè un neologismo inventato dai media per definire gli atti di violenza, fisica o verbale, contro gli omosessuali – che vanno sempre e comunque condannati, come ogni altra violenza – e contro chi, come le associazioni LGBTQ, promuove la teoria del GENDER.

Oggi l’accusa di omofobia è diventata però un vero e proprio strumento di repressione nei confronti di chi sostiene un’antropologia diversa rispetto a quella del GENDER.

Il concetto GENDER è un insieme di teorie fatte proprie dall’attivismo gay e femminista radicale per cui il sesso sarebbe solo una costruzione sociale. Vivere “da maschio” o “da femmina” non corrisponderebbe più a un dato biologico ma ad una costrizione culturale. L’identità sessuata, cioè essere uomini e donne, viene sostituita dall’identità di genere (“sentirsi” tali, a prescindere dal dato biologico).

La propaganda GENDER non ha nessuna base scientifica perché la biologia ci insegna che la differenza tra maschile e il femminile caratterizzano ogni singola cellula, fin dal concepimento con i cromosomi XX per le femmine e XY per i maschi. Queste differenze si esprimono in differenze peculiari fisiche, cerebrali, ormonali e relazionali prima di qualsiasi influenza sociale o ambientale.

La “varietà” pretesa dalle associazioni LGBTQ (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e queer, cioè chi rifiuta un orientamento sessuale definito e si ritiene libero di variare a suo piacimento o di rimanere “indefinibile”) non ha alcun fondamento scientifico e anzi confonde patologie (i cosiddetti stati intersessuali) con la fisiologia (normalità). Non più solo maschile e femminile. Ai generi (non corrispondenti ai sessi) esistenti in natura, andrebbero aggiunti quelli previsti dall’acronimo LGBTQ (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e queer, cioè chi rifiuta un orientamento sessuale definito e si ritiene libero di variare a suo piacimento o di rimanere “indefinibile”).

Le direttive europee vorrebbero introdurre nelle scuole un’educazione sessuale orientata ai concetti GENDER, che è un insieme di teorie fatte proprie dall’attivismo gay e femminista radicale per cui il sesso sarebbe solo una costruzione sociale.

Ora la legge approvata dal governo di M. Renzi ha creato le predisposizioni per deviare le future generazioni. Il pericolo che proviene dalla cultura GENDER, è che pretende non solo di influire sul modo di pensare, di educare, mediante scelte politiche, ma anche di vincolare sotto il profilo penale chi non si adegua (proposta di legge Scalfarotto); impone atti amministrativi (alcuni Comuni e alcuni enti hanno sostituito i termini “padre” e “madre” con “genitore 1” e “genitore 2”); educativi (la cosiddetta “strategia nazionale” per introdurre nelle scuole testi e programmi “aperti” alla ricezione della teoria del gender e cioè l’eliminazione del maschile e del femminile, quindi dei modelli familiari normali): è un vero e proprio attentato alla libertà di pensiero e di educazione da parte di una minoranza (gendercrazia). 

Le leggi violate: L’organizzazione CitizenGO ha lanciato una:” Petizione sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole” da inviare al Ministro della Pubblica Istruzione ed altre figure Istituzionali per bloccare la violazione sistematica di molte leggi a tutela dell’individuo e della libertà di educazione riconosciuta ai genitori (http://www.citizengo.org/it/14837-una-sana-educazione-alla-sessualita). 

Dalla petizione apprendiamo quali sono le leggi violate dalle scuole che attuano già quel tipo di educazione sessuale: “Inoltre i suddetti progetti educativi, e persino la “strategia nazionale” dell’UNAR, vengono sovente redatti con la collaborazione esclusiva di associazioni LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali) senza l’adeguato coinvolgimento di associazioni ed enti rappresentativi dei genitori, e quindi, sia per le modalità che per i contenuti, sono elaborati e diffusi in violazione dell’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (“I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli”); dell’art. 2 del Protocollo addizionale alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo (“Lo Stato … deve rispettare il diritto dei genitori di provvedere a tale educazione e a tale insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche”); dell’art. 30 della Costituzione italiana (“E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio”); e dell’art. 14 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’UNICEF (“Gli Stati parte rispettano il diritto e il dovere dei genitori oppure, se del caso, dei tutori legali, di guidare il fanciullo nell’esercizio della libertà di pensiero, di coscienza e di religione”).

Per questi motivi con la presente petizione chiediamo al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, non solo, come già chiesto sia dalla nostra che da altre associazioni, di disapplicare la “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” e di impedire la diffusione di ogni progetto educativo che ad essa si ispiri, ma soprattutto di emanare precise direttive affinché tutti i progetti, corsi, strategie educative, si conformino ad alcune linee guida, prevedendo, in particolare:• Che venga rispettato il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità, riconoscendo il suo diritto prioritario ai sensi dell’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dei decreti che riconoscono le scelte educative dei genitori (artt. 1.2, 3.3 e 4.1 del DPR 275/99, art. 3 del DPR 235/97, artt. 2.3, 2.6 e 3 del DPR235/2007 e il Prot. AOODGOS n. 3214 del 22.11.2012).

Ogni “strategia” educativa, specie se di rilievo nazionale, dovrebbe rispettare sia nelle sue modalità di elaborazione e diffusione (coinvolgendo prevalentemente enti rappresentativi dei genitori e delle famiglie) che nei contenuti, questo diritto fondamentale.

Similmente, i progetti sull’affettività e la sessualità da attuare nelle scuole dovrebbero coinvolgere le famiglie nell’opera di educazione e rendere i propri contenuti trasparenti ad esse, evitando il contrasto con le “convinzioni religiose e filosofiche” dei genitori.

L’azione educativa della scuola in questo ambito deve essere informata a due principi: il principio di sussidiarietà (il diritto-dovere dei genitori di educare è insostituibile e va sostenuto dallo Stato) e il principio di subordinazione (l’intervento della scuola deve essere soggetto al controllo da parte dei genitori).

”Tutto questo è ormai superato, perché la legge “buona scuola” ha introdotto obbligatoriamente l’educazione sessuale secondo le “direttive OMS”. Lascia molto perplesso il fatto che i Parlamentari cattolici (Senatori e Deputati) non solo del Pd (partito di maggioranza del Governo Renzi) o comunque dell’opposizione, abbiano votato l’approvazione definitiva alla Camera nel seguente modo: a favore 277 Deputati, contrari 173 ed astenuti 4!

Se l’opposizione tutta fosse stata presente avrebbe potuto battere il Governo!!?? La cosa ancora più strana è che nessun Deputato o Senatore, per quanto mi risulta, si sia appellato alla Corte Costituzionale sollevando il dubbio sulla costituzionalità della legge “buona scuola”, o almeno messo in discussione l’articolo 16…Siamo proprio nei tempi finali! 

Conclusione: All’inizio dello sviluppo ontogenetico dell’umanità le famiglie organizzate in clan si difendevano dai pericoli della Natura. I vincoli d’apparenza ad un gruppo garantiva la sopravvivenza dei singoli membri. Le relazioni di dipendenza reciproca garantivano e garantiscono ancora la sopravvivenza di tutti, per esempio, tra madre e figlio e in generale tra il bambino e i suoi genitori, ciò genera un legame strettissimo tra le parti, esso genera un ordine e una gerarchia naturali a garanzia del buon funzionamento della famiglia.

Questa matrice organizzativa si replica poi nel gruppo, nella società ecc… L’identità di genere si basa su leggi naturali che consentono all’individuo di trovare il proprio posto nella società. Lo sviluppo affettivo e sessuale adeguato di una persona assicura l’evoluzione dell’individuo durante tutto l’arco della sua vita. 

Le regole comportamentali sono trasmesse dai fenotipi, mentre il sesso dai genotipi, l’identità di genere trae origine dalla biologia del corpo umano che influenza la psiche della donna o dell’uomo. Maschio e femmina sono distinti dalla biologia del corpo, i comportamenti dell’ uomo e della donna sono influenzati fondamentalmente dalla fisiologia oltre che dai condizionamenti educativi, socio-culturali. 

Oltre alla “buona scuola” in Parlamento vi sono altre proposte di legge sempre formulati dai membri del Pd che potrebbero ulteriormente discriminare gli “eterosessuali”, in pratica siamo arrivati al punto che una minoranza del 2% condiziona il restante 98% della popolazione, si tratta delle proposte di legge: di Valeria Fedeli concernente la diffusione dell’ideologia gender nelle scuole (questa ormai è sostanzialmente superata), di Monica Cirinnà sulle “unioni civili” che di fatto vorrebbe introdurre in Italia i matrimoni gay, e la possibilità dell’utero in affitto per la generazione di figli di coppie gay, e la proposta di Ivan Scalfarotto sull’omofobia, in pratica obbligherebbero la maggior parte degli italiani a “subire” le “violenze” di una minoranza della popolazione, di fatto non discriminata e non vessata come dimostrano le statistiche del Ministero degli Interni. Effettivamente sono rari gli atti di bullismo e le altre forme discriminatorie esercitate su coloro che vivono esperienze diverse dalle masse.

I progetti che vengono presentati nelle scuole di ogni grado ed ordine contro l’omofobia e sulle pari opportunità spesso veicolano “l’ideologia gender”. L’attacco alle libertà dell’individuo, all’essere eterosessuali, alla famiglia, così come sancita dalla Costituzione, e i relativi prevedibili danni allo sviluppo della personalità potrebbero essere il risultato dell’imposizione del “pensiero unico” promosso dall’ideologia gender e ormai tutelato dalla legge “buona scuola”.

Per chi ha a cuore il rispetto: delle leggi naturali, che la scienza prevalga sulle ideologie, della libertà dell’individuo e che desidera che a tutte le persone vengano date la possibilità di crescere in modo sano, per poter esprimere tutte le proprie potenzialità realizzando il proprio progetto di vita con successo e il proprio destino in piena Armonia, è obbligato ad avviare una riflessione su ciò che accade nelle nostre scuole e sul rischio che corrono i bambini privati da una adeguata educazione sessuale e scientificamente impediti a trovare un loro equilibrio psicologico visto che i processi d’identificazione con i genitori del sesso opposto per stabilire bene le componenti di anima e animus (secondo C.G. Jung) vengono minati dalla “ideologia gender” che si insinuerà nell’insegnamento proposto dalla riforma scolastica di Matteo Renzi. 

Raffaele Cavaliere

fonte: Orticaweb, 12/08/2015

http://www.orticaweb.it/la-giusta-educazione-sessuale-garantisce-una-personalita-equilibrata-altro-che-teoria-gender/