Dal lontano 2 Maggio 1204, la nostra Comunità celebra la Festa dell’Ottavario. È, ogni anno, un appuntamento atteso e preparato con cura.
Ma cosa festeggiamo con l’Ottavario?
La festa dell’Ottavario nasce da un evento religioso: la consacrazione della Chiesa di Sant’Andrea a Galeria antica, avvenuta il 2 Maggio 1024, prima Domenica dopo Pasqua, da parte del Vescovo di Porto e Santa Rufina, Pietro di Gallocia. Per suo ordine, la ricorrenza doveva essere ricordata ogni anno la prima Domenica dopo Pasqua (Domenica dell’Ottava di Pasqua, da cui “Ottavario”).
Verso il 1400 la celebrazione dell’Ottavario si è trasferita a Santa Maria in Celsano, dove era arrivata la prodigiosa Icona della Vergine, che la gente volle collocare in Chiesa dopo la miracolosa guarigione di un bambino.
Per secoli, l’Ottavario ha assunto la forma di un pellegrinaggio da Cesano e da Anguillara, oltre che dalle campagne circostanti il Borgo di Santa Maria. In tempi più vicini a noi, tutti ricordiamo la Festa dell’Ottavario nella piazza di Santa Maria, con la mitica partita con i “preti rossi”, gli alunni del Collegio Germanico. Nel 1983, infine, l’Ottavario si è trasferito ad Osteria Nuova, dove viene celebrato tuttora.
Cambiano i tempi, i luoghi e le persone; della Chiesa di Sant’Andrea a Galeria è rimasto in piedi solo il campanile … il Borgo di Santa Maria è disabitato … Oggi la vita è a Osteria Nuova, ma il motivo per fare Festa rimane!
Cosa significa celebrare oggi l’Ottavario?
Questa festa ci chiede di custodire le radici della nostra storia, l’identità della nostra Comunità. La nostra Comunità nasce nel segno della fede. Le nostre radici sono cristiane. Ciò che ci unisce è, soprattutto, la condivisione della stessa fede nel Signore Gesù Cristo e la devozione ad un suo Apostolo, Sant’Andrea. Non dobbiamo dimenticarlo!
In questi tempi di crisi, confusione e violenza, la nostra Comunità deve restare fedele a se stessa, custodire la propria storia per poter guardare al futuro con fiducia e speranza.
Celebriamo allora la Festa dell’Ottavario!
È il momento di ritrovare la voglia di stare insieme, di costruire insieme, con passione e pazienza, una Comunità sempre più bella ed accogliente. Dobbiamo vincere la tentazione della falsità, della polemica inutile, dell’individualismo e dello scoraggiamento.
Ma soprattutto, l’Ottavario ci chiede di custodire nei cuori la luce e la forza della fede che gli Apostoli ci hanno trasmesso: questo è il patrimonio più prezioso che abbiamo, l’unico che può ancora fare grande la nostra Comunità, la nostra Città e la nostra amata Patria.
don roberto leoni, parroco