Tutti i rischi di Halloween

Le insidie di una festa che non appartiene alla nostra tradizione ->

 

 

PICCOLA ANTOLOGIA DI TESTI, PER RIFLETTERE

 

Tutti i rischi di Halloween

Le insidie di una festa che non appartiene alla nostra tradizione

di Carlo Climati

Quali sono le feste più importanti del nostro calendario? Qualcuno potrebbe rispondere “Pasqua” o “Natale”. Benissimo. Ma non solo!

 Non possiamo dimenticare altre due ricorrenze fondamentali per la nostra tradizione: il primo novembre, festa di tutti i Santi, e il due novembre, la Commemorazione dei Defunti.

Questa, da sempre, è la nostra cultura. Negli ultimi anni, invece, nello stesso periodo, si è diffusa la moda di festeggiare Halloween, una ricorrenza che non ci appartiene.

Un tempo questa ricorrenza era legata soprattutto al mondo anglosassone. Oggi la ritroviamo anche in Italia. Ha oltrepassato i confini e si è diffusa in tanti altri Paesi. Per accorgersi del fenomeno basta guardare le vetrine delle pasticcerie e dei negozi di giocattoli. Sono letteralmente invase da oggetti, costumi e pupazzi legati a questa ricorrenza.

L’incontro con tradizioni e culture di altri popoli è sempre interessante, quando produce frutti buoni. E’ inaccettabile, invece, l’idea di una vera e propria colonizzazione culturale che punta a distruggere le radici della nostra tradizione cristiana.

Negli ultimi anni la tendenza è proprio questa. Non a caso si è cercato di eliminare i crocifissi dai muri delle scuole. La festa di Halloween si inserisce in questo stesso tipo di non-cultura, perché distrae i giovani dall’attenzione che dovrebbero rivolgere ai Santi e ai Defunti, nello stesso periodo dell’anno.

Il simbolo più tipico di Halloween è una zucca intagliata, con occhi, naso e bocca, illuminata da una candela posta al suo interno. Nella notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre i bimbi sono soliti vestirsi da fantasmi, vampiri o piccoli mostri. Bussano alle porte delle case con un sacchetto in mano e dicono: “Dolcetto o scherzetto?”, per cercare di ricevere dolci e caramelle.

Già questo dovrebbe farci riflettere. Dal punto di vista educativo è giusto invitare i bambini a compiere un gesto che, di fatto, rappresenta un “piccolo ricatto”, seppure mascherato da gioco? E giusto chiedere dolci agli adulti, minacciando di fare qualche scherzo, se non si dovessero ricevere?

Intorno al tipico Halloween infantile si è scatenato un fenomeno parallelo che tocca i giovani e gli adolescenti: quello delle feste in discoteca all’insegna del cattivo gusto. Rappresentano una vera e propria esaltazione del macabro, in cui le persone indossano i costumi più orribili e dissacranti, a volte anche offensivi nei confronti della religione.

Halloween, quindi, si è trasformato in un’occasione in più per fare tardi e frequentare ambienti discutibili. La moda finisce per distrarre l’attenzione dei ragazzi in un periodo dell’anno che, per tradizione, era sempre stato riservato al ricordo di tutti i Santi e alla commemorazione dei Defunti.

In certe feste con tematiche esoteriche, oltre a ballare, è possibile incontrare maghi e cartomanti che sostengono di poter prevedere il futuro attraverso la lettura delle carte. Approfittano della ricorrenza per avvicinare i giovani alle pratiche magiche e superstiziose.

Le varie feste esoteriche ed “horror” rischiano di spingere i giovani sulla strada della paganizzazione. Uscendo di notte e concentrandosi su certi party macabri e stregoneschi, diventa difficile dedicarsi agli appuntamenti proposti dal calendario cristiano.

Il ricordo dei Santi e dei Defunti viene sostituito dalla volgarità di certi costumi. I momenti di raccoglimento e di preghiera sono travolti dal volume assordante della musica da discoteca.

Inoltre non bisogna trascurare l’aspetto dell’avvicinamento dei giovani al mondo dell’esoterismo, favorito dalla grande familiarità con Internet delle nuove generazioni.

Attraverso il computer è diventato più facile cercare informazioni e si può approfondire rapidamente la conoscenza dell’occultismo. Ciò rappresenta un grave rischio, perché la maggior parte dei ragazzi naviga su Internet in condizioni di solitudine. Quando si è soli, è molto facile essere indottrinati e strumentalizzati.

Ecco perché Halloween non può essere considerato semplicemente un fenomeno commerciale o un secondo Carnevale. Può essere il trampolino di lancio verso mondi pericolosi ed oscuri.

La migliore soluzione al problema sta sicuramente nello stimolare un maggiore senso critico nei giovani, aiutandoli a non bere passivamente i messaggi ingannevoli che vengono associati a questa festa. Si incomincia per scherzo, raccogliendo l’invito di un cartomante in discoteca, e poi si rischia di finire schiavi di qualche mago o santone.

Ci vuole anche un po’ di coraggio. Non bisogna avere paura di ricordare ai ragazzi il significato del periodo dell’anno in cui ci troviamo: quello in cui si festeggiano i Santi e si ricordano i Defunti. Sarà un’occasione preziosa per riscoprire la ricchezza spirituale delle nostre più autentiche tradizioni.

Zenit.org, 25/10/2013
http://www.zenit.org/it/articles/tutti-i-rischi-di-halloween

 

 

 

L'altra faccia di Halloween

Dietro una festa apparentemente innocua, si possono nascondere alcuni rischi per i giovani

di Carlo Climati

Halloween è una tipica festa del mondo anglosassone, che negli ultimi anni si è diffusa anche in Italia. Un tempo, dalle nostre parti, era totalmente sconosciuta. Al massimo si poteva conoscere attraverso qualche film o fumetto americano (Linus, ad esempio).

 Oggi, con l’avvento di internet e dei social network, la ricorrenza di Halloween ha oltrepassato i confini e si è diffusa in tanti altri Paesi. Per accorgersene basta guardare le vetrine delle pasticcerie e dei negozi di giocattoli. Sono invase da oggetti, costumi e pupazzi legati a questa ricorrenza.

Il simbolo di Halloween è una zucca intagliata, con occhi, naso e bocca, illuminata da una candela posta al suo interno. Nella notte del 31 ottobre i bimbi americani sono soliti vestirsi da fantasmi, vampiri o piccoli mostri. Bussano alle porte delle case con un sacchetto in mano, chiedendo dolci e caramelle.

Se la moda fosse soltanto questa, non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi. Si tratterebbe soltanto di un secondo Carnevale, per la gioia dei bambini e il divertimento dei genitori.

Non c’è niente di male nel desiderare una notte in maschera, in cui indossare i panni di qualche personaggio dei film dell’orrore. Può essere anche l’occasione per stimolare la propria creatività, divertendosi ad inventare il costume più bello e fantasioso. Ma ci sono altri aspetti da considerare.

Intorno al tipico Halloween carnevalesco si è scatenato un fenomeno parallelo che va a toccare tanti giovani: quello dei “rave” e delle feste in discoteca con tematiche esoteriche.

“Rave” è una parola inglese che significa “delirio”. Si riferisce ai grandi raduni musicali che si svolgono in posti isolati, lontani dai centri abitati. Possono durare giornate e notti intere, senza sosta, con un consumo di droga e alcolici molto elevato. 

In certi “rave” e feste in discoteca, oltre a ballare, è possibile incontrare maghi e cartomanti che sostengono di poter prevedere il futuro attraverso l’oroscopo o la lettura dei Tarocchi. Approfittano della ricorrenza per avvicinare i giovani alle pratiche magiche e superstiziose.

La ricorrenza di Halloween, quindi, si è trasformato in un’occasione per essere risucchiati in ambienti esoterici. Rischia di distrarre l’attenzione dei ragazzi in un periodo dell’anno che, per tradizione, era sempre stato riservato al ricordo di tutti i santi e alla commemorazione dei defunti. Uscendo di notte e concentrandosi su certi party, diventa difficile dedicarsi agli appuntamenti proposti dal calendario cristiano.

Il ricordo dei santi e dei morti viene sostituito da un tuffo nell’occultismo. I momenti di raccoglimento e di preghiera sono travolti dal volume assordante della musica da discoteca.

L’avvicinamento dei giovani al mondo dell’esoterismo può essere favorito dalla grande familiarità delle nuove generazioni con il web. Dal computer all’occultismo, il passo può essere breve.

Tutto comincia in modo innocente, per curiosità. Un ragazzo desidera sapere qualcosa di più su Halloween, perché gli amici lo hanno invitato ad una festa. Vuole intagliare una zucca, oppure cerca qualche suggerimento per creare un costume

Il giovane si siede davanti al computer e digita la parola “Halloween” in un motore di ricerca. Così facendo rischia di imbattersi in siti che offrono informazioni sull’esoterismo e sui riti magici da praticare durante la notte del 31 ottobre.

Ciò rappresenta un grave rischio, perché la maggior parte dei ragazzi naviga su internet in condizioni di piena solitudine. Quando si è soli, è molto facile essere indottrinati e strumentalizzati.

Il tema della magia, da sempre, ha fatto parte delle fantasie di bambini e ragazzi. Le vecchie favole sono piene di streghe, fate ed incantesimi. Ma c’è una grande differenza tra una concezione della magia innocente, che può aiutare a sognare, e certi inviti a pratiche superstiziose.

Ecco perché Halloween non può essere considerato semplicemente un secondo Carnevale. Dietro le zucche e i festeggiamenti, apparentemente innocui, si potrebbero nascondere alcune insidie.

La migliore soluzione al problema sta sicuramente nello stimolare un maggiore senso critico nei giovani, aiutandoli a non bere passivamente i messaggi ingannevoli che vengono associati a questa festa. Si incomincia per scherzo, raccogliendo l’invito di un astrologo in discoteca, e poi si rischia di finire schiavi di qualche mago o santone.

Non bisogna avere timore di ricordare ai ragazzi il significato del periodo dell’anno in cui ci troviamo. Se vogliamo divertirci, divertiamoci. Ma cerchiamo di trovare un po’ di spazio per il raccoglimento, riscoprendo la ricchezza spirituale delle nostre autentiche tradizioni.

Zenit.org, 26/10/2012
http://www.zenit.org/it/articles/l-altra-faccia-di-halloween

 

 

 Halloween, sempre più simile ad un rituale pagano

Intervista con il giornalista e scrittore Carlo Climati

Il giornalista e scrittore Carlo Climati (www.carloclimati.com), autore di saggi sulla cultura giovanile: "I giochi estremi dei giovani", "I giovani e l'esoterismo", "Il popolo della notte" (tutti pubblicati dalle edizioni Paoline), afferma che la festività dei Santi (primo novembre) e la celebrazione dei defunti (2 novembre) rischiano di essere travolte da rituali neopagani

“Negli ultimi anni – ha spiegato Climati in una intervista a ZENIT – intorno alla ricorrenza di Halloween si è scatenato un fenomeno parallelo: la moda delle feste in discoteca che si ispirano all'orrore e all'occultismo”.

Fra la notte del 31 ottobre e l’1 novembre, data in cui si celebra la festa di Halloween, “fioriscono i party all'insegna della stregoneria. Di conseguenza, la moda coinvolge e ‘avvolge’ i ragazzi in un periodo che, tradizionalmente, era rivolto al ricordo di tutti i Santi e alla Commemorazione dei defunti”, ha aggiunto Climati.

“Il ricordo dei morti (2 novembre) viene sostituito dal cattivo gusto degli scheletri e dei fantasmi. I silenzi del raccoglimento e della preghiera vengono travolti e calpestati dal volume assordante di certa musica”, ha poi sottolineato.

Per i cristiani la celebrazione dei defunti aiuta a riflettere sul significato della vita, mentre adesso c’è la tendenza a banalizzare la morte…

Climati: In occasione di Halloween, discoteche e pub organizzano feste ispirate al mondo dell'orrore e dei vampiri. Il problema è che la passione per il macabro, a volte, rischia di spingere alcuni ragazzi a praticare un passatempo di cattivo gusto: le bravate notturne nei cimiteri.

Questa triste abitudine, negli ultimi anni, ha dato origine anche ad episodi di vandalismo e di profanazione. Nella notte di Halloween del 2001, in un paesino della Sardegna, otto minorenni mascherati da streghe, fantasmi e diavoli sono entrati in un cimitero. Dopo aver scavalcato il cancello, hanno cominciato a scherzare e a rincorrersi. Poi hanno forzato la porta dell'ossario e hanno sparso le ossa tra le tombe e i vialetti.

La festa di Halloween si lega a un altro preoccupante fenomeno: la presenza di cartomanti e chiromanti nelle discoteche. E così, oltre a ballare, i ragazzi hanno anche la possibilità di entrare in contatto con gli operatori dell'occulto e di farsi leggere i Tarocchi. Ad Halloween, il ballo può trasformarsi in una specie di "ponte" tra i ragazzi e il mondo dell'occultismo. Il problema non è da sottovalutare e rischia di alimentare, ancora di più, un certo tipo di tendenza all'esoterismo e alla superstizione, che è fortemente in crescita tra i giovani.

Infine, nel periodo di Halloween, non è difficile trovare nelle edicole riviste per ragazzi che si ispirano alle più classiche mode New Age: l’uso di erbe magiche, i presunti poteri delle pietre, la lettura della mano, la fabbricazione di amuleti e talismani e perfino l’adorazione del pianeta Terra, come se fosse una specie di divinità.

E’ impressionante vedere come, con la scusa del gioco, si possa arrivare a vere e proprie forme di indottrinamento neopagano. Il tema della magia, da sempre, ha fatto parte delle fantasie di bambini e ragazzi. Le vecchie favole sono piene di streghe, fate ed incantesimi. Ma c’è una grande differenza tra una concezione della magia del tutto innocente, che può aiutare a sognare, e certi inviti a pratiche superstiziose di matrice New Age.

Dal punto di vista storico la festa di Halloween risale ai tempi dei Celti. La notte del 31 i sacerdoti dei celti, i druidi, onoravano Samhain, signore delle tenebre. Una leggenda narra che tutte le persone morte l'anno precedente tornassero sulla terra per cercare di rientrare nei corpi dei vivi.

Durante la notte venivano offerti sacrifici propiziatori di sementi e animali. Dopo i sacrifici si festeggiava fino al 2 novembre, ci si mascherava con le pelli degli animali uccisi per ingannare gli Spiriti. I Romani quando invasero la Britannia (43 a.C.) onoravano negli stessi giorni Pomona, dea dei frutti e dei giardini, offrendole frutti (soprattutto mele) per propiziare la fertilità futura.

Col passare degli anni il culto di Samhain e di Pomona si unificarono, l'usanza dei sacrifici fu abbandonata, e al suo posto si bruciavano effigi. La pratica di mascherarsi da fantasmi, streghe e di offrire dolci divenne parte del cerimoniale.

I culti pagani dei celti e dei romani vennero superati dai cristiani i quali fecero del primo novembre il giorno dei Santi, All Allows day. La notte del 31 ottobre era All Allows Eve da qui dunque il nome di Halloween. Gli immigrati irlandesi portarono questa festa negli stati Uniti nel XIX secolo e usarono le zucche per fare le lanterne. È da qui che la zucca divenne una parte essenziale di questa festa.

Zenit.org, 31/10/2005
http://www.zenit.org/it/articles/halloween-sempre-piu-simile-ad-un-rituale-pagano 

 

 

 

La Chiesa e la sfida di Halloween

Riprendiamo il messaggio di monsignor Luigi Negri, vescovo della diocesi di San Marino-Montefeltro, scritto in occasione della ricorrenza di Halloween, i cui "riti" dilagano anche in Italia.

Anche quest'anno tornano a farci triste compagnia i riti delle feste di Halloween, questa ormai accettata e indiscutibile manifestazione di un anticristianesimo sempre più radicale e sempre più diffuso anche perché sponsorizzato da grandi centrali del business internazionale.

Questi riti che si affidano ad una concezione sostanzialmente panteistica della realtà magico- mitologica in cui la fantasia viene definita realtà e la realtà fantasia in cui questi piccoli o grandi mostri entrano a far parte dell'immaginario anche di bambini e ragazzi.

Ormai sembra che questo tipo di festeggiamenti abbiano quasi completamente sostituito, nel cuore e nella vita di tanti cristiani, le grandi, tradizionali e felicissime feste dei Santi e dei Morti. Nel cuore della vita della Chiese la festività dei Santi e la festività dei Morti aprono, dentro il cuore della Chiesa stessa, e quindi di ogni cristiano, la grande esperienza di una sintesi fra la mestizia, legata al risentire lontananze e assenze, qualche volta determinate, in modo assolutamente eccezionale: morti di giovani, dopo lunghe malattie ecc.. Questa mestizia viene come tutta circondata e avvolta dalla grande certezza, piena di letizia, che la vita non è mai distrutta, e nel cuore della festività dei Santi e dei Defunti la Chiesa è chiamata a vivere con verità la grande e pacificante esperienza della comunione dei Santi.

Ogni cristiano sulla terra non è solo, non è solo perché vive ogni giorno un legame indistruttibile, misterioso ma non meno reale- che con quelli che sono vivi accanto a noi- con coloro che sono già nell'abbraccio di Dio e quindi sono un sostegno misterioso al nostro cammino quotidiano.

Ecco, il dolore e la riprovazione del Vescovo verso il dilagare di queste esperienze si accompagnano a un impegno che vorrei potermi assumere insieme a tutti i sacerdoti della nostra diocesi, a riscoprire la verità, dura ma pacificante, della festa dei Santi e dei Defunti. Peraltro, non mi sento solo in questa posizione perché ho recuperato un brano di straordinaria concretezza del grande, possiamo dirlo, “santo” Don Oreste Benzi, di cui celebrerò la Messa dell’ anniversario proprio il giorno 2, a Rimini, e mi sembra un brano che, soprattutto dagli educatori e dai genitori, è interessante venga conosciuto e utilizzato.

Eccolo “Sappiano i genitori cristiani e tutti coloro che credono nei valori della vita che la festa di Halloween è l’adorazione di Satana che avviene anche in modo subdolo attraverso la parvenza di feste e di giochi per giovani e bambini. Il sistema imposto da Halloween proviene da una cultura esoterico-satanica in cui si porta la collettività a compiere rituali di stregoneria, spiritismo, satanismo che possono anche sfociar, e in alcune sette, in sacrifici rituali, rapimenti e violenze. Halloween è per i satanisti il giorno più magico dell’anno e in queste notti fomentano i rituali satanici come le messe nere, le iniziazioni magico-esoteriche e l’avvio allo spiritismo e stregoneria”.

Pennabilli, 31 Ottobre 2011

+ Luigi Negri, Vescovo di San Marino-Montefeltro

Zenit.org, 02/11/2011
http://www.zenit.org/it/articles/la-chiesa-e-la-sfida-di-halloween

 

 

HALLOWEEN: come si sostituisce una farsa consumistica ad una festa cristiana

E così come ogni anno ci risiamo. Ma in effetti ogni anno è peggio. Il triste - perché totalmente ripetitivo - rituale consumistico di Halloween sta reiniziando a riempire non solo la nostra sopportazione, ma i manifesti del McDonald, le attività delle scuole, e persino molte sale parrocchiali. Mentre svuota le nostre tasche.

Attorno a quest'ultimo fatto (quante parrocchie "lasciano (quantomeno) organizzare" al proprio interno feste di Halloween?) c'è solo da rimarcare e stigmatizzare l'ignoranza religiosa che grida scandalo sempre di più. In attesa che si intervenga.

Per quanto concerne l'orgia di consumismo infantile ed adolescenziale cui Halloween si riduce, nulla da dire: come ogni moda che giunge dagli USA, possiede evidentemente una capacità di condizionamento sociale che oltrepassa le capacità d'analisi razionale di troppi di noi; se è razionale andare in giro (parlo delle ed alle signorine) ad ombelico nudo nella stagione fredda, può essere accettabile anche travestirsi da zucche o fantasmi.

Ma nella scuola, momento centrale della formazione delle giovani generazioni, obbligo pubblico cui sono tenuti i nostri ragazzi fino ai 18 anni, non si può scherzare con l'ignoranza né prostituirsi a mode create per diffondere superstizione e far soldi.

E' semplicemente allucinante la prona e sorridente passività con cui questa moda culturale viene non solo accettata, ma attivamente promossa in troppe scuole pubbliche, dagli asili in su; come se fosse una moda neutra (e nessuna lo è) e come se non incidesse sui valori trasmessi. Ora, solo chi non conosce il grande potere della Festa può pensare una fesseria simile.

Halloween porta con sé un messaggio doppiamente negativo: acquiescenza totale al consumismo più sfrenato e marchiano (per favore, non si ciarli poi di "stili di vita" e di "maturità" dei ragazzi), e allenamento sistematico al peggiore dei relativismi, quello che volutamente confonde la Luce e l'Ombra, Dio e l'occulto, una cosa e il suo contrario.

Viene da rimpiangere il sano materialismo di 40 anni fa. Qui siamo al culto della parodia, all'inversione del sacro. E si tratta spesso di una scelta prettamente ideologica, da radicalismo di massa, finalizzata a terminare la distruzione della vita liturgica cristiana, sostituendo ad essa la migliore delle liturgie della modernità, quella della magia e del denaro.

Halloween sta finendo di cancellare una festa familiare e religiosa così importante come la Festa dei Defunti. E guardate un po': nessuno leva la voce per protestare contro di essa in nome del rispetto delle altre religioni... Provate a vedere in quelle scuole che hanno cancellato in nome di un pluralismo imbecille e in malafede la presenza dei segni e delle feste cristiane se Halloween non viene semplicemente imposto dall'alto, e per giunta difeso come "innocuo momento ludico ed educativo". Ma sappiamo bene che il gioco è cosa serissima, così come l'educazione. Non ci si prenda ancora in giro.

Buttiamo a mare le zucche. Diamo fuoco agli stracci stregoneschi e alle maschere di plasticaccia cinese. E dopo averlo fatto, andiamo a raccontarlo ai nostri morti tornando a trovarli ove riposano in attesa della Resurrezione della carne. Ci daranno ragione: loro sì che se ne intendono.

Adolfo Morganti

Fonte: www.culturacattolica.it, 21/10/2009