I Chierichetti in Gita a San Giovanni >>>
Per premiare l’impegno dei ragazzi del gruppo chierichetti abbiamo organizzato una gita a San Giovanni in Laterano, di carattere religioso ma anche culturale, cercando di stimolare il loro interesse verso la storia di Roma. Partiti al mattino presto, siamo arrivati alla Chiesa di Santa Maria in Cosmedin (nel cui atrio è conservata la famosa “Bocca della Verità”). È una Chiesa di rito greco cattolico, cioè si celebra la liturgia in greco e nelle forme degli orientali, che sono molto differenti dalla nostra liturgia romana.
Da lì siamo andati nel Battistero di San Giovanni, dove anticamente veniva conferito il Battesimo ai fedeli, che poi potevano entrare nella comunione della Chiesa, trasferendosi nella vicina Basilica di san Giovanni in Laterano. Questa Basilica è definita “madre e capo di tutte le Chiese della città e del mondo”, perché qui si trova la “cattedra” del Romano Pontefice, cioè la sede ufficiale del Papa, dai secoli antichi fino all’epoca dell’esilio avignonese, in quello che era il patriarchio lateranense. In San Giovanni abbiamo notato le statue degli Apostoli, particolarmente del nostro Sant’Andrea. Ci è stata spiegata l’importanza della tiara, l’antico copricapo del Papa composto da tre corone, che simboleggiano il potere spirituale del Vicario di Cristo sulla Chiesa trionfante, militante e purgante.
Dopo una breve sosta nella Cappella dell'Adorazione a Gesù Sacramentato, abbiamo visitato la Scala Santa, cioè la scalinata del pretorio di Pilato, salita e discesa dal Signore Gesù durante il processo, prima di essere condotto al Calvario. I gradini di questa imponente scala sono stati portati da Sant’Elena a Roma e conservati per secoli nel suddetto patriarchio. Papa Sisto V affidò all’architetto Domenico Fontana una più degna e comoda sistemazione della Scala Santa, che i pellegrini salgono devotamente in ginocchio, come anche noi abbiamo fatto. In questo luogo così importante e santo è stato bello vedere i nostri chierichetti pregare in silenzio e con grande rispetto.
Alla sommità della Scala Santa c’è il “Sancta Sanctorum”, cioè la cappella in cui il Papa celebrava i riti liturgici più importanti. Padre Leonello, custode del luogo, ci ha spiegato l’origine e l’importanza dell’icona di Nostro Signore, delle reliquie che lì sono conservate, e degli affreschi. “Non c’è altro luogo al mondo santo come questo” – dice una scritta in latino sopra l’altare. Terminata questa interessantissima parte culturale, abbiamo pranzato insieme per fare poi ritorno a Osteria Nuova nel primo pomeriggio, tutti contenti di aver fatto un’esperienza così ricca e importante.
Valerio Pane